N. 81 (2020)
Spettacoli

Un inquietante mito maschilista. Note in margine ad alcuni allestimenti de "Il costruttore Solness" di Ibsen

Roberto Alonge
Università di Torino
Bio
Pubblicato dicembre 22, 2019
Parole chiave
  • Il costruttore Solness,
  • Casa di bambola,
  • Beppe Navello,
  • Teatro Vertigo,
  • Umberto Orsini
Come citare
Alonge, R. (2019). Un inquietante mito maschilista. Note in margine ad alcuni allestimenti de "Il costruttore Solness" di Ibsen. Il Castello Di Elsinore, (81), 75-107. https://doi.org/10.13135/2036-5624/12

Abstract

Roberto Alonge esamina tre edizioni de Il costruttore Solness di Ibsen (lo spettacolo del 1999 di Beppe Navello, quello del 2018 del Teatro Vertigo in Livorno, e quello del 2019 di Umberto Orsini), prendendone spunto per una lunga riflessione su un testo perturbante del drammaturgo norvegese. In effetti Ibsen è, sì, il cantore dei diritti della donna, come risulta dal suo famoso testo Una casa di bambola, ma la Hilde de Il costruttore Solness mette in luce la psicologia torbida di una donna che sogna di essere rapita e presa con la forza dall’’uomo che abusò di lei quando era una bambina di 12-13 anni. In conclusione Alonge condivide l’opinione di Jon Fosse, che definisce Ibsen «l’autore più nero e più demoniaco che abbia mai incontrato».

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